ci vado

10 Aprile 2008

 ho deciso che andrò a votare.

e attenzione attenzione, ho anche deciso per chi voterò.

Il mio voto non sarà inutile: lo sarebbe se lo dessi pensando al male minore, perché il male minore non esiste.

Ritengo non abbia senso parlare di voto utile laddove la legge elettorale imporrà una sicura alleanza degli oni, allenaza le cui avvisaglie ci sono già in una campagna elettorale passata a strizzarsi l’occhio e a non toccare i temi su cui era davvero possibile lo sputtamento reciproco.

Chi vincerà darà la presidenza di una camera o qualche carica importante all’opposizione (???) e tanti saluti dal grande centro che tirerà di qua o di là a seconda di cosa e a chi servirà.

Pd e Pdl, che sempre iniziano con il mio acronimo bestemmiante preferito, hanno programmi del tutto simili, anche nella vaghezza delle soluzioni proposte.

Credo che ci voglia la sofferenza di un voto emotivo per sovvertire, se mai sarà, il sistema cattopolitico italiano.

Ho rovinato nervi e stomaco nel leggere di Mangano supereroe, della messa in dubbio della carica presidenziale di un uomo illuminato, nel vedere un indiano usato come simbolo della campagna leghista, e nel sentire Don Milani nominato a caso per legittimare l’accattonaggio dei voti cattolici, senza avere la minima idea della sua, di Idea.

Ma in tutto questo non può passare inosservata l’idea geniale della nostrasignoradidestraperdavvero, quindi vorrei spendere due parole per colei che ha condotto la campagna elettorale parlando di Gnocca.

E’ fuori di dubbio che la Santanchè abbia dedicato alla (di lei) Gnocca il focus delle dichiarazioni politiche, ben sapendo quale sarebbe stato l’eco mediatico: fra le altre cose ci ha edotti sul fatto che lei non ha fatto carriera concedendo servigi sessuali (credo che non ci sia bisogno di darla in giro quando si è la moglie del più famoso chirurgo plastico italiano, ma non voglio banalizzare la sua moralità) e che non la darà mai al nano, che pure pare battergliela con insistenza (mica scemo).

Ed ecco come un programma neofascista che parla di sacro e bello con la maiusacola può passare inosservato: come dice sempre la mia amica P. è sempre vero l’assioma che tira più un pelo di figa che un carro di buoi.

E c’è da ammettere che almeno Daniela ha il suo fascino, borghese ma accattivante, di quelle che ti viene da scoparle a spregio.

 

E allora?

Non voterò Bertinotti&c che a mio avviso hanno partecipato ai grandi saldi nell’ultima legislatura, laddove non si trattava di naturali compromessi ma di inutili ripiegamenti.

Voto la Sinistra Critica, che nel suo logo non ha ceduto a nessun arcobalenismo e mantiene la fierezza della falce e del martello, che può far sorridere, è vero, ma ha un programma di sinistra per davvero. Voto uno schieramento che ha il coraggio di proporre una faccia ai limiti dell’impresentabile: Flavia D’Angeli sembra appena uscita da un collettivo anni ‘/0 o da una riunione di lesbiche inkazzate di quando esserlo non era ancora di moda, si veste come mio zio e ha un curriculum di tutto rispetto. I

nsomma non c’entra un cazzo. Un po’ come mi sento io davanti a questi teatrini.

 

Ho deciso che il mio voto sarà utile, almeno per me e per quello in cui credo.

Perche i fascismi sono tanti e striscianti; non solo quelli conclamati ma quelli che ci vogliono parte di un magma omologante per cui si deve arrivare a scegliere il meno peggio quasi per forza.

Niente voto utile quindi.

p.s. ma utile a chi poi?

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  1. 28 Dicembre 2020 a 10:16 | #1

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  2. granata
    12 Aprile 2008 a 12:17 | #2

    tanto per schiumare un po’…
    http://www.corriere.it/…-883b-00144f486ba6.shtml

  3. tro
    10 Aprile 2008 a 20:45 | #3

    premetto che ci ho messo un po’ di tempo a capire che “avevi scritto di qua” perché già di qua ero passata e non avevo visto il continua, a questo post, credevo la tua fosse solo un’affermazione e basta (si, lo so, son scema). Concordo. Anche a me convince la Flavia. Anche se non mi convince tutto il resto. Ti ho lasciato la mia mail “di là” 🙂

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