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pugni chiusi nelle tasche

4 Aprile 2008

gn2

e, come non lo so, mi ritrovo seduta all’inizio di un concerto di GiannaNannini.

Si spengono le luci e mi domando se sia l’età (la mia), la vena lagnosa dell’ultimo periodo (la sua), oppure solo il desiderio di condividere il momento con le persone più importanti di qualsiasi vicissitudine, che alla fine non avevano le mie smanie da transenna. E’ il settimo concerto che vedo con Lei, il secondo con la mamma, e il primo con alcuni Amici importanti: come direbbe Guccini, tanto fa. Sto un po’ seduta poi non ce la si fa più, si fa un po’ di casino e poi si torna su.

Mi concedo qualche dissertazione volante post concerto, anche in considerazione dei traumi da campagna elettorale e da ennesimo possibile cambio di allenatore che si ventila in ambient granata.

La band mostra una vena rock che non si addice del tutto al repertorio (dove è andato ChristianLohr????), che secondo me andrebbe rivisto anche alla luce del fatto che i pezzi più impegnativi ormai sono alla mercè del pubblico o delle basi.

Poi, che triste vendersi a quel pubblico. Non dico essere duri e puri per forza, ma appassionati si, sempre, e se ne contano sempre meno.

Altra cosa: l’arrangiamento di California mi lascia perplessa: sarà che sono ormai abituata al piano&voce e della Canzone ne faccio una questione quasi personale?

[A proposito di California (1979) e delle faccende personali: ogni volta che attacca sento addosso tutto quello che sono, che è una storia come tante ma è la mia e la ritrovo in ogni parola, una per una. Non mi tolgo dal cuore "pugni chiusi nelle tasche, sangue fragole e realtà" a Sanremo, in ginocchio sulle casse, con la sua voce davanti e dentro un tormento vorace. L’estate, noi che lo guardavamo e ci sembrava ancora cielo. Perle. Regali del tempo e del potere salvifico della musica. La Canzone che mi riporta dolcemente a me stessa ogni volta che mi perdo, che mi rende uno specchio quando faccio fatica anche a guardarmi le scarpe. Al mio funerale -civile- per favore, mettere California]

Mi piace moltissimo la scelta di chiudere con Un giorno disumano, che non sentivo più live dai tempi del tour di Cuore (e del cuore). Mi fa sorridere il pensiero di quanto possa essere bello mettere su un cd nuovo, dopo averlo acquistato un nanosecondo dopo l’uscita e averlo scartato con cura maniacale, e capire che quel cd te lo portarai cucito addosso come una seconda pelle per anni. Quella chitarra mi è entrata dentro, come il riff idi America. Non è stata (solo) colpa mia, però.

Alla fine farà pure tanto stereotipo lesbo e sarà anche inflazionata, ma GiannaNannini è ancora una delle poche che mi sa emozionare profondamente con la voce e con il corpo, e spero che continui ancora e ancora. Al ritmo delle strade.

graziecarol

Categorie:poiana metropolitana Tag:
  1. tro
    8 Aprile 2008 a 23:22 | #1

    caffè allo Sweet e passeggiata al Fila con un “cuoricino granata”?
    Interesting..as pol fese.. 🙂
    Parlando del derby, magari?
    ciao!

  2. granata
    7 Aprile 2008 a 8:56 | #2

    @tro
    il commentario era ko a causa di quell’impronunciabile cosa che avevo scordato di disabilitare 🙂
    concordo: l’unico modo per riapprezzare la nannini è vederla dal vivo: è energia pura.
    Gn e California restano dei capolavori, e già solo per questo non posso smettere di seguirla [anche se quando attacca con le lagne in meravigliosacreaturastyle mi prende proprio il vomito].
    Il bar è lo Sweet: se vuoi ti ci offro un caffè con annessa passeggiata al Fila.

    p.s. grazie della visita, anche se sei rigatina 😉

    @ale
    avresti dovuto vedere quelli “veri”, comunque è stato bello vederne un pezzo insieme 😉

  3. Ricciuz
    7 Aprile 2008 a 8:48 | #3

    … e che dire?
    io di concerti della gianna non ne ho visti tanti… ma “lamentosa” o rockettara a me di emozioni ne strappa sempre!
    e credo lo dimostri il fatto che dopo quattro canzoni non ce la si faceva già più seduti sulle sedioline gialle e, scesi sul parterre, chi ne aveva cantava per tutti, quasi a nascondere un po’ della tiepidezza del pubblico !!

    che forse siamo invecchiati pure noi e un po’ di idealismo ce lo siamo perso per strada…
    ma come diceva la Gianna nei lontani anni ’70 (quasi ’80):

    “Non c’è niente di perso… e che non possa continuare…”

  4. tro
    6 Aprile 2008 a 1:18 | #4

    si comunque si
    comunque si!
    California è quello che hai scritto, anche per me.
    Sono tornata qui apposta a PRECISARLO.
    Neh.

  5. 6 Aprile 2008 a 1:10 | #5

    ops, sorry..
    il commento di cui sopra è mio, l’ho fatto di prova perché non funzionava mai il tuo commentario!!!
    Beh niente, volevo dirti che tempo fa sono passata al bar granata che si trova davanti al Fila, lo conosci?
    Volevo chiedere di te, ma poi mi sono ricordata che manco io sapevo chi fossi.. 🙂
    Comunque, simpatici..Ci ho detto, appena seduta “io sono gobba, me lo fai lo stesso un caffè?”
    Eh..me lo ha fatto lo stesso, cazzo il capitalismo..
    Cmq la Nannini, non so..io l’ho amata parecchio per i cult, America, California, Ragazzo dell’Europa e anche la cover di Janes, Me and Bobby Mc Gee..
    ma io ultimamente la Nannini non riesco proprio ad apprezzarla.
    Credo che se la vedessi dal vivo però potrei cambiare idea..
    ciao, e niente, mi piace come scrivi, anche se sei torinista

  6. 6 Aprile 2008 a 1:05 | #6

    l

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