Bologna: esserci, innanzitutto.
Sfinite ma non vinte dalle fatiche pedatorie, io e la mia amica C. siamo state al Pride a Bologna.
Danze e baldanze, ma anche e soprattutte storie e diritti negati di ogni genere e tipo, tanto perchè noi mica ci si accontenta di chiedere i nostri diritti, ci si interessa anche a quelli degli altri eh…
Ho notato toni un po’ più dimessi, ma si sa che il periodo non è proprio dei migliori.
Ho voglia di postare qualche foto: innanzitutto quella di queste due donzelle affacciate al balcone di una chiesa, che quando abbiamo gridato bacio-bacio ce ne hanno mandati tanti, con le mani e il sorriso delicato e la grazia degli anni che hanno solo gli anziani.
Qualche altra istantanea:
due magliette simpatiche…
il prossimo mezzo di locomozione per andare a lavorare, così la smettono di chiedermi come si chiama il mio fidanzato e quando farò un figlio una volta per tutte…
un classico esempio dell’orda di trasgressivi tatuati, malati, sudati, sadomaso, truccati, confusi e pervertiti ai quali mi sono mischiata (e comunque i trave mi fanno sempre impazzire)
orgogliosa di esserci stata, e di avere avuto accanto una compagna di viaggio alla quale voglio un casino di bene anche se puzzava di caprone.
"Anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone.
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone.
Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza".
Amen.
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