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Princìpi infausti

11 Luglio 2008

skifo

 

Ma venendo all’altra parte, quando uno privato cittadino, non per scelleratezza o altra intollerabile violenzia, ma con il favore delli altri sua cittadini diventa principe della sua patria, il quale si può chiamare principato civile (né a pervenirvi è necessario o tutta virtù o tutta fortuna, ma più presto una astuzia fortunata), dico che si ascende a questo principato o con il favore del populo o con il favore de’ grandi.

Con i primi caldi ricominciano i mostri da copertina e quelli da Parlamento.

Per il popolo di sinistra il Pd è passato da essere l’acronimo di una bestemmia ideale e non all’essere semplicemente una barzelletta (che mica possiamo sempre affligerci, ecchecazzo).

Fanno ridere. 

Continuo a constatare come la pochezza del piddì non faccia altro che spalancare la porta a forme di dissenso che sfociano nell’esaltazione della non politica. 

Non mi piace Grillo e va appena bene la Guzzanti, che come fece Caruso dice cose che pensano in molti (e che in altrettanti si vergognano anche solo di farlo), ma solo perché protesta da donna di spettacolo e non parlamentare.

Ma che non diventi un attorcigliamento sul dissenso, che diventa ridicolo anche quello.

E così, dopo aver guadagnato qualche punto di gradimento intervenendo sui temi che più soddisfano il senso di insicurezza di un popolo pericolante da più punti di vista (Ici, immigrazione), il governo fa quello che ci si aspettava cioè mette al sicuro il suo Principe. 

Che possa lavorare tranquillo per tutta la legislazione, senza fastidiose perdite di tempo in tribunale. 

L’unica opposizione credibile arriva dall’Idv, ma di Pietro conferma grossi limiti di leadership senza contare il fatto che continua a portare il dialogo su livelli di legittimità costituzionale che non possono essere recepiti, viste le motivazioni.Prima o poi correrà da solo e si brucerà anche lui, legittimando le nozze annuciate fra Casini, che nel dubbio si astiene, e Veltroni. 

In merito al Lodo Alfano, la feroce opposizione è reperibile nelle parole di Veltroni, “è obiettivamente una legge per una persona".                         

Solo un grandissimo, illuminato statista, poteva fare una considerazione simile sulla legge che riporto di seguito, in tutta la sua tristezza. 

   

Ddl Camera 1442

Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato

Art. 1. 1. Salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, di Presidente del Senato della Repubblica, di Presidente della Camera dei deputati e di Presidente del Consiglio dei ministri sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione. La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione.  

2. L’imputato o il suo difensore munito di procura speciale può rinunciare in ogni momento alla sospensione.  

3. La sospensione non impedisce al giudice, ove ne ricorrano i presupposti, di provvedere, ai sensi degli articoli 392 e 467 del codice di procedura penale, per l’assunzione delle prove non rinviabili.  

4. Si applicano le disposizioni dell’articolo 159 del codice penale.  

5. La sospensione opera per l’intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile, salvo il caso di nuova nomina nel corso della stessa legislatura.  

6. Nel caso di sospensione, non si applica la disposizione dell’articolo 75, comma 3, del codice di procedura penale. Quando la parte civile trasferisce l’azione in sede civile, i termini per comparire, di cui all’articolo 163-bis del codice di procedura civile, sono ridotti alla metà, e il giudice fissa l’ordine di trattazione delle cause dando precedenza al processo relativo all’azione trasferita.  

7. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado, alla data di entrata in vigore della presente legge.  

8. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

e ora largo agli emendamenti salva faccia

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