non so perchè ma, ascoltando questa canzone, mi è venuta in mente questa immagine…
IL LIBERISMO HA I GIORNI CONTATI
E’ difficile resistere al Mercato, amore mio.
Di conseguenza andiamo in cerca di rivoluzioni e vena artistica. Per questo le avanguardie erano ok, almeno fino al ’66.
Ma ormai la fine va da sé. E’ inevitabile. Anna pensa di soccombere al Mercato. Non lo sa perché si è laureata.
Anni fa credeva nella lotta, adesso sta paralizzata in strada. Finge di essere morta.
Scrive con lo spray sui muri che la catastrofe è inevitabile.
Vede la Fine.
In metropolitana. Nella puttana che le si siede a fianco. Nel tizio stanco. Nella sua borsa di Dior.
Legge la Fine.
Nei saccchi dei cinesi. Nei giorni spesi al centro commerciale. Nel sesso orale. Nel suo non eccitarla più.
Vede la Fine
in me che vendo dischi in questo modo orrendo.
Vede i titoli di coda nella Casa e nella Libertà.
E’ difficile resistere al Mercato, Anna lo sa. Un tempo aveva un sogno stupido: un nucleo armato terroristico.
Adesso è un corpo fragile che sa d’essere morto e sogna l’Africa. Strafatta, compone poesie sulla Catastrofe.
Vede la Fine.
In metropolitana. Nella puttana che le si siede a fianco. Nel tizio stanco. Nella sua borsa di Dior.
Muore il Mercato. Per autoconsunzione. Non è peccato. E non è Marx & Engels. E’ l’estinzione.
E’ un ragazzino in agonia.
Vede la Fine
in me che spendo soldi e tempo in un Nintendo dentro il bar della stazione e da anni non la chiamo più.
Ebbene si… alla fine ho visto gran parte della partita, nonostante i propositi della vigilia, e devo anche ammettere di avervi assistito, per la prima volta, in compagnia di rigatini di diverse fogge e colori (la mia squadra di calcio, quasi al completo). Ho cercato di convincermi che avrei potuto farcela, e così è stato anche grazie all’equilibrio che si è visto in campo (ammetto di avere verso i gobbi una forma di razzismo innato e spontaneo, come quello verso i fighetti e i fasci).
Come si fa non odiare la biondina cecoslovacca che prende per i capelli il nostro capitano…ma dico pavelina, un gesto un po’ più virile no??? Meglio così, lo scemo sarà fuori contro gli amici viola.
Cavalcando l’onda delle polemiche della settimana, i rigatini hanno scambiato la nostra area di rigore per una piscina, per fortuna l’omino nero di turno è parso stranamente concentrato e di buon giudizio.
Ho visto un immenso Matteo Sereni, uno che sembra nato con la nostra maglia addosso e offre ormai da mesi un livello di rendimento che può passare inosservato solo a uno che ha il coraggio di convocare palladino. Credo che una punizione come quella calciata da capitanmerda a metà ripresa la possano prendere solo lui e il seredovo, in questo momento.
Ormai si vede la mano sapiente del mister sia sulla difesa che sul centrocampo…però Wan, di grazia…mai più in panchina il nostro gioiellino, che è l’unico in grado di saltare l’uomo con regolarità.
La grinta e Stellone sono quelli giusti, ero e resto molto fiduciosa per il proseguimento del torneo.
Forza Toro, dal cuore.
Niente da fare, Torino è bella anche quando il cielo è bianco di un bianco che qualsiasi altra città con quel colore in sottofondo sarebbe uno schifo.
Ho passeggiato a Superga in pausa pranzo, e per un attimo non ho pensato a nessuno dei disgusti che mi avvelena le giornate. Mi sono goduta il paesaggio, i colori poco invadenti, l’aria di casa, la birra e il panino e un’ora di aneddoti che posso condividere davvero con pochissime persone.
E’ bello, sentirsi a casa.
… e non può mancare un po’ di sano granatismo, non oggi…
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Vorrei sapere dai miei sparuti amici cosa ne pensano di questo testo illuminato…
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