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vergogna

12 Novembre 2007

Stamattina mi sono alzata con il mal di stomaco, a pensare che in quell’autogrill avrei potuto esserci io o uno qualsiasi dei miai amici e compagni di tifo. Resto incredula davanti al valore pressochè nullo che viene dato alla morte di quel ragazzo: si deve giocare e si gioca. E dopo la paritita niente di meglio che buttare merda sul mondo ultras, che, almeno in questo frangente, ritengo che non sia coinvolto neppure un po’; quella per le strade era rabbia non era disagio strisciante di un gruppo di deviati.

Perchè la rabbia davanti a un ragazzo morto mentre era in macchina non è da ultras, è da uomini.

Perchè mi vergogno a vivere in un posto dove quando succede qualche casino si dice "sembra Genova" come se si trattasse di fatti di guerriglia sudamericana di normale memoria storica.

Perchè nessuno mi ha spiegato in nome di quel ordine le forze armate fanno precipitare persone dei balconi, rompono teste, picchiano a morte e sparano ad automobili in fuga.

La voce politica che si leva è la solita: basta con le trasferte. Ma cosa cazzo c’entrano le trasferte con un poliziotto che spara a un ragazzo in auto? 

Un film già visto troppe volte: fra qualche ora diranno di aver trovato armi e spranghe nell’area di sosta legittimado ennesime assurdità mediatiche e non.

E poi ci cadrà il silenzio intorno a un processo con troppe attenuanti e dilazioni temporali che permettaranno a tutti di prendersela ancora, per bene, contro i rom, gli ultras o chi per loro.

Vergogna.

 

 

 

 

 

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