(cose che) capitano?
E poi il capitano se vuole si leva l’ancora dai pantaloni
e la getta nelle onde
e chiama forte quando vuole qualcosa, qualcuno
c’è sempre uno che gli risponde
Mi sveglio con addosso tutto il freddo inusuale di questi giorni e il solito scazzo da lunedì mattina. Leggo la bugiarda e qualche testata on line, e mi metto davanti al solito foglio di word bianco con l’idea che mi va di continuare a pensare ancora un po’ al Toro piuttosto che iniziare a mettere le mani e la testa dentro cose che proprio non riusciranno ad appassionarmi mai.
Non che ieri a Reggio si sia visto un grande spettacolo, per carità, ma gli spunti di discussione non mancano di sicuro.Tatticamente la squadra non ha peccato: il sacrificio degli esterni d’attacco sulla linea dei centrocampisti in fase difensiva consente l’utilizzo del tridente anche in trasferta. La difesa ha concesso solo tiri da fuori, che si sono rivelati pericolosi ma in porta c’è sempre Tyson, echecazzo mica uno qualsiasi, quindi si sta relativamente tranquilli (Lippi ti mangiassero i cani). Il gol di Nick Amoroso, che da ho battezzato da subito come il miglior acquisto della stagione, è stato bellissimo in tutta la sua difficoltà e mi è sembrato il viatico per una vittoria sofferta ma abbastanza certa, che il successivo possesso palla e il culo iniziale non facevano altro che legittimare.
E poi?
E poi cose che capitano al Toro, e cioè un capitano che capitano non lo è mai stato decide che è meglio essere protagonisti nel male piuttosto che non far parlare di sé. Quando la palla arriva a Rosina sul suo piede migliore penso, ecco è fatta, ora piazza un diagonale secco e domenica salutiamo gli strisciati milanesi da capolista. Quella è LA posizione di tiro ideale per un mancino naturale, una cosa da scuola calcio.
E invece cosa fa? Tenta un improbabilissimo pallonetto, che non sarebbe riuscito neppure se in porta ci fosse stata una bambina poco sviluppata.
Bestemmio con il cuore.
Subito dopo DiLo svirgola un cross innocuo in mezzo all’area e loro raggiungono il giustissimo pari, risultato che non cambierà fino alla fine. Rosina quindi sbaglia un disimpegno al limite della (nostra) area e il mister lo cambia come è giusto e normale che sia quando si vede un calciatore impattare una partita in modo così smaccatamante negativo, sotto ogni punto di vista. E lui lo manda a fare il culo, per poi deliziarci con il lancio della maglia e della fascia da capitano.
Non so cosa ancora ci voglia per destinare quella fascia sul braccio di chi la merita per comportamento e la legittima con carisma e carriera: Corini, Sereni o Amoroso che sia. A proposito, secondo me il capitano dovrebbe sempre essere scelto dalla squadra, la storia insegna che gli esempi da seguire non possono essere imposti. Mi vengono i brividi sulla schiena a pensarci, ma un ottimo esempio è quello che offre da anni capitan merde.
Rosina dovrebbe alzare la testa e smettere di essere grande solo quando tutti intorno si fanno piccoli: se ha talento lo dimostri mettendolo al servizio del gruppo anche quando c’è da sacrificarsi in copertura, che se lo fanno campioni veri (Rooney e Messi per dirne due a caso), lo può fare anche lui. Non contesto gli errori, per carità, ma l’atteggiamento, soprattutto alla luce delle possibilità. Mi ha infastidito il suo parlare a evidente sproposito al giornale più odiato dai granata quest’estate, proprio nel momento in cui si apriva la possibilità reale di andare in una squadra che gioca la CempionsLig. A pensar male si fa peccato ma ci si becca spesso.
Da tifosa mi urta poi questo isterismo assurdo, dopo un cambio stra-legittimo. Rosina è e resta una pedina fondamentale di questo Toro, ma con il ritorno di Abate De Biasi avrà un’alternativa in più e conoscendo il rigore del mister, non credo che atteggiamenti come quello di ieri passeranno impuniti.
Non voglio scomodare le braccia illustri che hanno ospitato la fascia, da Mazzola a Ferrini, passando per Cravero, Sala e Bearzot perché non credo alle favole e so che le bandiere nel calcio di oggi sono pochissime e non stanno di casa qua.
Però non posso che notare con rammarico che Rosina sta perdendo l’occasione di diventare granata indimenticabile, spero non perda quella di valorizzare le sue doti in un gruppo finalmente affidabile ed equilibrato.
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