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[Pausa Pranzo] CINEFORUM_Vivere e morire dalla parte giusta

24 Luglio 2008 Commenti chiusi

rivoluzione???

In assenza del mio compare, giustamente in ferie, ho dedicato le ultime pause pranzo al cinema che piace a me. Mi sono accorta ancora una volta quanto le storie degli altri siano un potente mezzo di estraniazione, inoltre impiegare così il tempo pausapranzistico mi permette di godere di pellicole sgradite alla controparte (solo l’ultima, per onestà di cronaca).

Ecco cosa ho visto/rivisto: dovesse essere una trilogia ci starebbero di sicuro le parole rivoluzione, sangue, realtà messe come però non lo so.  

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Terra e libertà  Ken Loach 1995

Guerra civile spagnola, fine anni 30’.

Tanta speranza ma non c’è retorica nel ¡No pasarán! e nelle Idee di tanti uomini e donne.A proposito di donne…come si fa a non innamorarsi di Blanca?

“Li seppelliremo in questa terra, in questa terra che ora ci appartiene e da cui trarremmo la forza per continuare a combattere. La battaglia sarà lunga ed i nemici sono numerosi,ma noi siamo ancora più numerosi,saremo sempre più numerosi, il domani è nostro, compagni!” 

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Riff Raff  Ken Loach 1991

Operai in fase di sopravvivenza, Inghilterra di Mrs.Tatcher.

Un film che potrebbe essere stato girato mezz’ora fa, con dialoghi esilaranti che rendono il contesto dolceamaro mostruosamente reale. Grazie a Chris per la segnalazione: sempre preziose, le sue.

“La depressione è per chi ha i soldi non per chi deve svegliarsi presto la mattina.”  

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Salvador 26 anni contro Manuel Huerga 2006

Salvador Puig Antich, membro del Movimento Iberico di Liberazione, Spagna anni 70.

Chi muore in croce, chi muore di garrota, e sono passati solo 34 anni, mica 2008.

Fra le tante citazioni che si possono trovare, scelgo l’emblema dell’illusione che taglia trasversalmente le epoche in un continuo sanguinamento:

“la storia è nostra ed è scritta dal popolo”.

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emozioni e dintorni

14 Luglio 2008 6 commenti

Avevo sei anni e mezzo. Simone Di Maggio. Ed. Fazi 2008

L’ho letto in un sabato pomeriggio che credo mi resterà in mente per le emozioni che ha evocato la scrittura diretta di questo ragazzo. Me lo ha buttato mia madre fra le mani: tieni, leggi un po’ cosa scrive S.

Cazzo, cosa scrive. E come lo scrive: a testa alta con il suo nome.

In bocca al lupo, e grazie per avere squarciato il velo della vergogna: sei più coraggioso del più audace dei combattenti, soprattutto in un mondo che lava la sua anima sporca e borghese incolpando le vittime.

http://www.caramellabuona.org/index.php?option=com_content&task=view&id=153&Itemid=84

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a proposito di combattenti, un film di cui non mi dimenticherò facilmente

L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza

Brasile 1970: un bambino, la solitudine, il calcio, la dittatura.

Come incipit, un pensiero bellissimo per tutti i portieri:

"Mio padre dice che nel calcio tutti possono sbagliare, meno il portiere.Il portiere è diverso dagli altri giocatori, perché passa la vita laggiù, da solo, aspettando il peggio."

 

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mercenari

21 Aprile 2008 2 commenti

stop                                                                                

Toro – Inter (ovvero come vergognarsi di essere tifosi di una banda di mercanari)

Arrivo tardi allo stadio con una compagna di venture interista e colgo, a 5 minuti dall’inizio, un’atmosfera indiavolata, quasi da serata di Coppa (bei ricordi lontani). In campo si vedono scatti rabbiosi, anticipi perentori, movimenti armonici e squadra corta in ogni zona del campo. Tanta corsa e distanze minime al cospetto dell’Inter che gioca gran parte del match in superioriotà numerica a centrocampo ma non riesce neppure a fare possesso palla. Dico l’Inter mica l’Albinoleffe (con rispetto, eh).

Il loro gol è stato un episodio, di quelle cose che succedono nel calcio quando in campo ci sono centravanti di razza marcati male su palla ferma. Ma succede, per carità.

Quello che non deve succedere è prendere per il culo la gente che continua a riempire quel cazzo di stadio in cui sei vede pure male invece che andare al cinema oppure restare davanti alla tv. Mi ha fatto male vederli correre e lottare sotto la pioggia come se tutte le debacle viste finora fossero davvero state autoprocurate per fare fuori chi non ha mai saputo trattarli come le fighette che hanno dimostrato di essere. Wan non è stato un allenatore in gamba nei mesi a Torino, ma come avrebbe potuto esercitare una leadership credibile con un gruppo così inadatto alla sua mentalità più che al suo modulo, perdipiù con una società debole alle spalle? Novellino ha dimostrato una duttilità mai vista prima cercando la quadra con ostinazione: il suo errore più grande è non averla trovata mai, neppure a sprazzi. Gli auguro un buon proseguimento, con la speranza di non doverlo rimpiangere troppo.

Quanto a Gdb, che dire….non mi sono piaciuti i motivi nè tantomeno i modi con cui è stato mandato via e mi chiedo come faccia uno così tosto a rimangiarsi l’orgoglio e tornare per la terza volta. E non mi convincono neppure i legami che si lascia nello spogliatoio, ma per il bene del Toro spero rimanga e, stavolta, almeno due anni.

Allego una foto che non c’entra niente, come (quasi) sempre, e una che c’entra eccome. 

eravamofelici

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ci vado

10 Aprile 2008 3 commenti

 ho deciso che andrò a votare.

Prosegui la lettura…

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CARPA O ICHI GO ICHI E?

18 Marzo 2008 17 commenti

 mytatoo

 

Cla si sta portando dietro un concetto zen, ma non gliel’ho detto subito, non mi avrebbe mai fatto finire  … “naa, troppo spirituale!”. 

“Mi porti il tuo libro dei kanji? Devo trovare un soggetto per il mio prossimo tatuaggio.” mi aveva chiesto. Non mi andava di lasciarla in balia degli ideogrammi, più che altro temevo che si facesse rapire da un simbolo quale “carpa” o “pozzanghera” o “sake” o “involtino primavera”, che, per quanto possano essere belli esteticamente,  non hanno un vero e proprio stimolante significato.

Non se n’abbia a male la carpa, che, secondo me, è tra i pochi ad aver capito tutto della vita! 

Quindi …

Le ho fatto vedere una calligrafia che mi piaceva, senza spiegarle nulla: le andava a genio, perché con Cla è così: o godi della sua approvazione  o … “gaute da suta” come diciamo noi in Giappone.

Comunque…

Primo scopo dell’arte, suscitare odio o amore, raggiunto!

Mancava solo la traduzione… QUI ED ORA.

Era ancora d’accordo. 

Ma perché le ho proposto proprio questa calligrafia?

Perché secondo me sarebbero state bene insieme ! 

Chi l’ha fatta?

E’stata eseguita qualche anno fa dal Maestro Pascal Krieger, una di quelle persone che una volta conosciute non si possono dimenticare. Professa semplicità e costanza senza troppe parole, ma dando dimostrazione di riuscire a rendere pratica la teoria vivendo. La sua coerenza tra pensiero e azione mi affascina sempre.. 

Come è stata fatta?

Lo stile di scrittura utilizzato è lo Gyosho: tappa necessaria tra il Kaisho, una specie di stampatello con tratti precisi e proporzionati, rappresentazione della terra ed il Sosho, simile alle nostre personali firme, l’evoluzione massima e minimalista del tratto, rappresentazione del cielo. Nello specifico, questo carattere intermedio, può essere paragonato al corsivo, una volta acquisite le tecniche di base le emozioni intervengono personalizzando il tratto: rappresenta l’uomo nelle suo percorso di conoscenza della propria sensibilità. E’ stato utilizzato un pennello di medie dimensioni, intinto nel sumi, inchiostro dall’inebriante profumo e lasciato scivolare tanto dolcemente quando solidamente su di un foglio di carta di riso, non troppo grande.  

Dove è stata rintracciata?

E’ stata presa dal primo libro di raccolta di calligrafie del Maestro P.Krieger, nel quale vengono proposte alcune calligrafie con il solo intento di “piacere alla vista e solleticare lo spirito” come ha voluto specificare.  

Come si legge e cosa vuol dire?

La calligrafia presenta quattro caratteri e si leggono : ICHI GO ICHI E , letteralmente si traducono con UN ISTANTE UNA ESPERIENZA.

Trattasi di un concetto zen presente in tutte le discipline orientali che invita a vivere il presente, dimenticando quello che si sa e evitando di immaginare ciò che sarà.

Quello che è stato non c’è più e ciò che deve venire non corrisponde ad alcuna realtà, l’unica cosa che conta è qui e ora, sempre attenti a ciò che accade per godere al massimo della vita.

Nella maggior parte del tempo il nostro spirito, la nostra mente, il nostro cuore vagabonda nel passato o nel futuro, ma raramente nel presente istante, l’unica e sola realtà che non tornerà più è che quindi è meglio starci senza scappare. 

Che si giochi a calcio o che si pratichi arti marziali l’importante è che l’attività scelta porti a formare “belle” persone … un passo dopo l’altro, avendo modelli di riferimento che razzolano bene quanto predicano, agendo con dolcezza e fermezza inebriati dai profumi e dalle emozioni, senza troppo passato o troppo futuro vivendo tutto al massimo nel momento stesso in cui il “presente si presenta” … perché essere coscienti di ogni istante vuol dire vivere più intensamente , o perlomeno così dicono… 

Troppo spirituale?

L’esatta risposta che mi avrebbe dato Cla?Magari sì …  

….Ma, ripeto, secondo me, la calligrafia ed i suoi perché vanno proprio d’accordo con lei e la sua bellezza …

R.

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