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IL SILENZIO NON È D’ORO, DI PIÙ

9 Gennaio 2009

Io chiedo, di grazia, qualcuno li faccia tacere, almeno la smetta di intervistarli.

Christian Abbiati: “Del fascismo condivido ideali come la Patria e i valori della religione cattolica, mi piace la capacità che aveva di assicurare l’ordine, garantendo la sicurezza dei cittadini“

– parla un uomo che vive il pericolo tutti i giorni:  immaginiamo solo cosa succederebbe se un giorno venisse giù la porta. Per il resto trovo incommentabile tanta conclamata ignoranza, così come Sereni e il suo busto del duce sul comodino-  

Lippi: “Onestamente credo che tra i calciatori di gay non ce ne siano. In quarant’anni non ne ho mai conosciuti, né nessuno che ha lavorato con me in tutto questo tempo e in tante squadre me ne ha mai raccontato. Penso, piuttosto, che ci possa essere qualcuno che abbia qualche tendenza, ma che non vada in giro a fare proposte o a mettere i manifesti. Questo vuol dire non vivere alla luce del sole la propria omosessualità. Credo che al mondo esista una sola razza, quella umana. Per questo non escluderei un gay, come un nero, dalla Nazionale. Penso, tuttavia, che sarebbe difficile, per come siamo fatti noi calciatori, che un giocatore omosessuale possa vivere la sua professione in maniera naturale. Quando alleno, non mi piace fare il padre o assillare. Sono una guida tecnica, ma ci tengo che i calciatori sappiano che, se c’è qualcosa che vogliono confidarmi, io sono a loro disposizione. Se qualcuno mi confessasse di essere gay, gli direi di vivere a pieno questa realtà e, con intelligenza, di non farsi condizionare e di non modificare i suoi atteggiamenti con i compagni. Per finire, gli suggerirei di essere ligio alla sua professione e di fare ciò che vuole nella sua vita privata”

-mi sembra un ottima stima: considerando che quella dell’uno su venti" (cioè del 5%) continua ad essere considerata come la più attendibile da un punto di vista scientifico, al punto da essere adottata ufficialmente dall’OMS per valutare l’incidenza dell’omosessualità esclusiva all’interno della popolazione umana- 

Cannavaro 1: "Per il cinema italiano spero che Gomorra vinca l’Oscar. Ma non penso che gioverà all’immagine dell’Italia nel mondo. Abbiamo già tante etichette negative".

-Il Capitano della Naziomafia per eccellenza, figlia di calciopoli e del giochi-solo-se-firmi-con-la-Gea, l’atleta che si fingeva infortunato perché aveva già firmato con le merde per poi scappare a gambe levate qualche tempo dopo, il belloccio ripreso mentre rideva con la flebo nel braccio,  si permette di giudicare uno dei migliori film della stagione in nome di un perbenismo vomitato dai soldi- 

Cannavaro 2: "La Spagna sta bene, ha investito nel rinnovamento delle grandi città. I matrimoni gay? Mmmh, su quello, forse, sono più italiano…"

-la mente illuminata spazia dall’urbanistica al diritto, dimenticando di essere tanto italiano quanto Luxuria, per fare un esempio- 

Legrottaglie sul conflitto di Gaza: "Sapevo già che sarebbe successo, è una profezia della Bibbia. Il popolo di Israele era quello prediletto da Dio. Ma non l’ha riconosciuto e ora ne sta pagando le conseguenze".

-lui lo sapeva: dice che Dio gli ha cambiato la vita, figuriamoci cosa era prima-

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